Pubblicato il 20/10/20e aggiornato il

Alice, avvelenata da Mariangela con psicofarmaci nel cappuccino

Sei una donna tranquilla di 53 anni, ti chiami Alice e lavori a Bra, nella provincia di Cuneo.

Una tua collega, gentile e generosa, Mariangela, ti porta tutti i giorni il cappuccino

Piano piano inizi a sentirti strana, sei stanca, hai sempre sonno, perdi l'equilibrio anche solo per andare verso la fotocopiatrice. Spossatezza, giramenti di testa. Qualcosa non va. Vai in ospedale, fai analisi. Niente, non si capisce cosa tu abbia. 

Un giorno, mentre guidi, finisci fuori strada. Inizi a preoccuparti. Ad un certo punto ti accorgi che, quando non vai al lavoro, stai bene. E stai bene anche a Natale, quando la tua collega prende dei giorni di ferie... come mai?

Pensi al cappuccino, ne parli con la neurologa che ti consiglia di non prenderlo per un po'. E così fai. Mariangela, però, sembra contrariata, insiste che tu riprenda il rito della colazione. Accetti nuovamente la tazza dalla collega, ma ne bevi solo metà. L'altra la versi in una provetta. La fai analizzare... risultato: tracce di ansiolitico/tranquillante (Tavor o Benzodiazepine) in dosi dieci volte superiori al limite consentito...

Chiami i carabinieri di Bra, i quali iniziano a pedinare la donna sospetta. Si accorgono che Mariangela, dopo aver preso il cappuccino al bar, versa il farmaco al suo interno. Riescono a filmarla e ad incastrarla.

Non è la trama di un film, è accaduto veramente, in Piemonte nel cuneese.

La motivazione? Presso l'agenzia assicurativa, dove lavoravano le due donne, a quanto pare, si prospettavano tagli del personale. Mariangela, per timore di perdere il posto, aveva ingegnato questo diabolico e pericoloso stratagemma per "far fuori" la collega Alice, mettendola in cattiva luce per quanto riguarda il rendimento sul luogo di lavoro.

I fatti si riferiscono ad eventi iniziati nell'ottobre del 2017. La somministrazione segreta di ansiolitici nel cappuccino è andata avanti per circa nove mesi. Alice ha rischiato la vita. Una dose massiccia di quel farmaco potrebbe provocarti colpi di sonno mentre sei alla guida e comunque rallenta i riflessi.

Farmaci, medicine

Mariangela, oltre a perdere l'impiego per il quale era pronta a tutto, è stata condannata a quattro anni di carcere.

La notizia di cronaca è finita su diversi quotidiani internazionali come The Times, New York Post, The Guardian, The Independent e molti altri.

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